Intervista a Helen: Creatrice delle Sibille della Locandiera

Intervista con l’autrice “Helen” 

Ideatrice, creatrice, autrice di diversi mazzi di carte per la cartomanzia.

Ideazione, creazione, impaginazione di Helen

Le Sibille della Locandiera

Le Sibille della Locandiera è un mazzo di 56 carte creato nel 2024 con dedizione, capacità e amore.  Le carte hanno tutte immagini  di facile interpretazione ispirate ad antichi mazzi di autori famosi ma allo stesso tempo sono ricche di novità e temi moderni in modo che possano essere interpretate ai giorni nostri con novità davvero uniche.

Domanda:

Perchè le Sibille della Locandiera sono così richieste e da dove è nato questo nome?

Risposta:

Ciao a tutti i lettori prima di tutto, Le Sibille della Locandiera sono il giusto mix tra modernità e tradizione.  Hanno tempi attuali ma rispecchiano lo stile delle cartomanti che fino ad ora utilizzano mazzi di sibille spesso con modalità poco attuali e quindi richiedono interpretazioni nuove su problematiche che anni fa proprio non esistevano.

L’ispirazione del nome è nata da un pensiero che ho avuto relativamente a quando si leggevano le carte nei paesini, ho immaginato che ci fosse un luogo dove la cartomante si poteva appartare con la cliente e ho pensato che forse in una bella locanda e in un angolo di un salottino ci potesse essere un bel tavolo in legno con una grande finestra adatta a fare quindi i consulti con riservatezza e calma.  Da qui l’immagine della carta n.23  appunto “La cartomante”.  Immagine poi utilizzata come look pubblicitario e sul manuale istruzioni.  Un’immagine tra l’altro ricca di particolari esoterici e direi anche “felini” qui vorrei ricordare ai miei clienti che è nato il nuovo mazzo delle “Sibille delle Gattare” per tutti gli amanti dei gatti.

Domanda:

Facci un esempio, Helen di queste tematiche nuove del tuo mazzo.

Risposta:

Una delle tematiche molto attuali ad esempio è il Love Boombing oppure il Narcisismo, tutte caratteristiche della nostra civiltà moderna, basata spesso sulla manipolazione del prossimo e dalla poca costanza nel far crescere le relazioni.

Domanda:

Credi che questo mazzo possa essere di aiuto anche su tematiche del lavoro ?

Risposta:

Certamente, le situazioni relative ad aziende con soci, costituzioni di gruppi di lavoro e tanto altro possono essere tranquillamente sviluppate con il mazzo della Locandiera.

Esiste un manuale, ben strutturato che per ogni carta sviluppa diverse spiegazioni ed è correlato alle carte insieme ad un sacchettino in organza per riporre le carte.

Inoltre chi già utilizza la propria stesura da anni può tranquillamente utilizzare le mie carte senza cambiare modo o sviluppo di nuove e complesse stesure. La semplicità è la cosa migliore.

Domanda:

Chi ha creato le immagini ?

Risposta:

Tutte le immagini dei miei mazzi, comprese quelle della Sibilla della Locandiera, sono mie creazioni.  Sono l’ideatrice e la creatrice di tutte le immagini, l’impaginazione della carta, la stesura del manuale anche in lingue straniere.  Si parte da un’idea che poi diventa un progetto prima su carta, liste di nomi di carte, per ognuna deve esserci una spiegazione, un abbinamento.

Le immagini anni fa venivano create direttamente, con disegni a mano libera o miei dipinti.

Oggi utilizzo come tutti i graphic designer software di creazione AI in abbinamento ad altre applicazioni per la gestione e la creazione della carta che poi andrà in stampa in tipografia.  L’obbiettivo principale deve essere quello di avere un mazzo funzionante, spiacevole e di qualità.

Domanda:

Cosa vuol dire funzionante? 

Risposta:

Un mazzo funzionante è un acquisto valido, un mazzo bello ma senza anima è uno spreco di denaro. Mi spiego: spesso le carte vengono create non da una cartomante ma da un graphic designer senza supporto di una professionista quindi le immagini saranno stupende e la confezione fantastica poi quando si tratta di mettere al lavoro le carte si inizia a non trovare feeling, a non poter interpretare la stesura perchè non rispondono.   Accade sovente che si viene attratti chiaramente dall’esteriorità oramai il mondo è basato spesso solo su quello e anche nella cartomanzia la confezione, i disegni belli, la grafica accattivante la fa da patrone e si acquista, dopo però si mette da parte il nuovo per tornare al vecchio.   E’ accaduto a tutte noi cartomanti di spendere soldi per poi non poter usare il mazzo nuovo perchè non va.  Io questo problema non lo ho mai avuto con le mie clienti, anzi, mi hanno sempre detto che le mie creazioni rispondono benissimo.   Questo significa un mazzo funzionante.  Il resto è tutta apparenza, che conta fino ad un certo punto.  Se due mazzi piacciono si spera sempre di aver scelto quello giusto !….  in tutti i casi i miei mazzi sono tutti super collaudati.  Significa che viene testato durante i consulti.  Si verifica che risponda bene ed in modo completo.    Questo è un processo lungo che non tutti gli autori di Sibille, Tarocchi oppure Oracoli mettono in atto, come faccio io, prima di vendere il loro prodotto.

Domanda:

Grazie per la tua gentilezza, cortesia nel rispondere alle nostre domande.

Ti auguriamo buon lavoro.

Risposta:

Grazie.  Colgo l’occasione per ricordare che tutte le mie creazioni sono sul mio shop di Etsy  o Ebay

Amori karmici, una storia di vita

La storia di un amore karmico e la guarigione dei blocchi emotivi.

Capitolo 1.

Era l’autunno dell’anno 2000 e Silvia si era, da qualche mese, separata dal marito, erano stati sposati dieci anni, il loro fidanzamento era stato breve e felice. Prima di incontrare il suo futuro marito aveva visto tutte le amiche sposarsi ed avere figli, aveva fatto tanti regali di nozze e tanti di battesimo che quasi aveva perso la fiducia di farsi una sua famiglia. Quando conobbe Arturo decise che era quello il momento giusto, così decisero ben presto di sposarsi. Peccato che non sempre quello che sembra è la realtà dei fatti e si accorse di quanto suo marito si fosse saputo vendere bene da finanzato, simpatico e intraprendente, gentile e soprattutto premuroso e lei gli aveva creduto..
Silvia comprese che non era l’uomo che faceva per lei, non era il suo principe azzurro e che forse aveva affrettato i tempi per non farsi sempre chiedere dai genitori “quando ti sposi?” Nel frattempo in quei dieci anni di vita tra alti e bassi riuscirono a comprare casa, costruire una piccola famiglia, era anche nato Giulio, ma nulla aveva cambiato gli atteggiamenti scostanti ed a volte sgarbati del marito. Esisteva lui, sua madre, sua zia i cugini e per ultima la sua piccola famiglia. Silvia organizzò a sorpresa per le vacanze estive del 2000, un giro in Sicilia, in un posto dal mare pulito e finalmente sarebbero stati soli. La risposta fu “vai pure, io non vengo!”. Quella fu l’ultima frase, dopo tante altre che portò Silvia alla decisione di separarsi. Intanto Giulio cresceva ma le occasioni di conoscere nuove persone si facevano sempre più complicate. La vita da mamma single era caotica, lavoro, figlio, casa e poco svago. Un giorno in ufficio una collega più giovane di qualche anno le parlò di una chat. Rosa, questo era il suo nome, li aveva conosciuto il suo attuale “uomo”. Il pensiero di scrivere ad uno sconosciuto non le piaceva ma nel gennaio del 2001, Silvia acquisto’ un pc portatile Compaq, costò la cifra allora in lire di tremilioni, attualmente circa millecinquecento euro. Non bastò solo quello ma dovette farsi installare la linea telefonica a casa ed acquistare un modem. Ai tempi non c’era internet su fibra ma una connessione su linea telefonica a pagamento, come una chiamata urbana e tra l’altro era lenta e spesso poco affidabile. Le chat erano fornite dalle varie piattaforme come Virgilio, Libero e tante altre. L’amica di Silvia le aveva parlato di una chat di nome “C6.” Fu un’impresa solo cercarla sul sito senza parlare dello scaricamento che senza dubbio era semplice ma viste le poche conoscenze informatiche di Silvia divenne piuttosto complicato. “C6″…sembrava qualcosa di simpatico, ci sei per me? ci sei o ci fai? ci sei per una chattata oppure per una conoscenza ? insomma dentro di lei sentiva qualcosa stava cambiando….chissà se era un bene?…oppure avrebbe solo finito per confondersi maggiormente le idee sugli uomini?…Fino a quel momento si era ripetuta che prima di iniziare nuovamente una storia avrebbe cercato di conoscere bene l’altra persona per evitare un ennesimo buco nell’acqua. La curiosità era tanta e quindi alla fine decide di andare avanti…(continua…)

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